lunedì 12 novembre 2007

Nel nome dello sport

Questa vignetta sul calcio (se così vogliamo chiamarlo, ormai) non sapevo se postarla o meno.
Risulta banale, specialmente in un momento come questo, parlare di qualcosa che 'va di moda' ogni volta che accade una disgrazia.
Ma poi ho pensato di esprimere, anche se con una immagine, il mio pensiero.

4 commenti:

faustidio ha detto...

mi rendo conto che parlare di calcio risulta banale e scontato, come parlare del tempo "bella giornata oggi!", "un po' freddina!"
Interrompere il campionato? E che cosa c'entrano i giocatori in tutta questa storia? Allora a porte chiuse! Ma sappiamo tutti che il tifo è importante. Qualcuno ha detto che i conti adesso tornano 1-1. Allora interrompiamo qui questa partita e partiamo con un'altro incontro? magari più pacifico...

Nemo ha detto...

Io direi di interrompere questa partita tra 'noi' e il calcio.
A leggere i quotidiani o a guardare i telegiornali, si capisce che ormai siamo un popolo di cuochi e di 'sportivi' (nel senso che ci piace guardare gli altri giocare a calcio!).
La nostra cultura si sta azzerando per fare posto a pentole a pressione e moviole.
Cosa chiedere di più?

Anonimo ha detto...

...secondo me..l'italia o meglio gli italiano sono talmente immaturi..e incivili da non potersi permettere il gioco del calcio..io interromperei il campionato..altrimenti alla fine oltre a contare il numero degli scudetti vinti da una squadra..dovremmo..anke contare il numero delle vettime di quest'anno..rispetto all'anno scorso...

Nemo ha detto...

La cosa grottesca è che in Italia può accadere qualunque cosa, ma tutti continuano a vivere come se niente fosse.
Se però si tocca il mondo del calcio, si prova a interrompere il campionato, allora inizia la 'rivoluzione': un mare di gente pronta a scendere in piazza per lottare contro queste 'ingiustizie'.
Forse ci meritiamo davvero uno sport 'deviato' come il nostro?